SHOOTING

In the era of image domination, shooting has a double meaning: on the one hand it refers to the photos taken for the advertising campaigns (which will in turn be postproduced for the market); on the other hand the pictorial act consisting is the application of a white filter of paint and a drilling, targeting not so much the content but the concept. The voids are an imaginary shooting loaded with iconoclastic sense.
The work is thus decomposed, atomized. The syncopated void of the holes becomes a space of breath, which reconnects to an interior environment, aspired by advertising, that is precisely that part of humanity which will never be merchandised or produced. 

Notes:
mixed technique on cardboard, 2012
dimensions 70 x 50 cm

Nella società delle immagini (e del loro abuso), shooting rimanda a un doppio significato: da un lato agli scatti fotografici necessari per la creazione di una campagna pubblicitaria (che verranno a loro volta post-prodotti a favore del prodotto e finalizzata al mercato); dall’altra al gesto pittorico di foratura e cancellazione con cui l’artista bersaglia non tanto il contenuto ma il concetto, riempiendo i vuoti di un immaginario shooting (in questo caso l’azione dello sparare) di un senso iconoclasta.

L’opera viene così scomposta, atomizzata, dove il vuoto sincopato dei fori diventa uno spazio di respiro, che si riconnette ad un ambiente interiore che la pubblicità vorrebbe ambire (si potrebbe dire che è l’ultimo baluardo che il marketing aggredisce, lambisce) ma che rappresenta appunto quella umanità che non sarà mai merce ne prodotto, certa della propria identità senza nessun filtro. 

 

Note:
tecnica mista su cartoncino, 2012
misure; 70 x 50 cm