ORIOR

The work came to life during a performance in which the audience was invited to bring their own soil and put a part of it in the central circle. During which pose the sixty participants told their experience and their connection to the land. Subsequently, we proceeded to the construction of a large ring made of 60 soil samples. The work provided for the involvement in the sign of sharing experiences and values related to their relationship with the ground. The circular shape obtained is the solar symbol that alchemists attributed to gold, meant as a spiritual element able to operate a psychic and spiritual transformation of the human being. “The earth is gold” said often the elderly in Sicily, having awareness of the various connotations of that word. Gold, as a precious and pure element, in the popular imagination, is often compared to the earth. Not only as a valuable asset but as a life container and generator. ORIOR etymologically refers to the birth, and implicitly to the cyclical nature present in many mythologies, where the mud/earth is a narrative and symbolic element of death and rebirth.

Notes:

Participatory installation   focused on the dynamics of reconnection between man and earth made by soil from 60 different places, diameter 12 m. Smart Riso. Reti di Resilienza” curated by Enzo Fiammetta and Ilaria Bignotti, RISO Museo delle arti contemporanee della Sicilia in collaboration with Fondazione Orestiadi,  Palermo,  2014. 

Photo:
Sandro Scalia

L’opera ha preso vita durante una performance in cui il pubblico è stato invitato a portare la propria terra e a condividerla attraverso un gesto che ha costruito prima il cerchio centrale in cui sono state mescolate tutte le terre e durante la cui posa i sessanta partecipanti hanno a turno raccontato la loro esperienza e il loro legame con la terra. Successivamente si è proceduti alla costruzione del grande anello composto dai 60 campioni di terra. Il lavoro ha previsto il coinvolgimento nel segno della condivisione di esperienze e valori legati al proprio rapporto con la terra. La figura circolare ottenuta è quel simbolo solare che gli alchimisti attribuivano all’oro, elemento spirituale in grado di operare una trasformazione psichica e spirituale dell’essere umano. Oro, come elemento prezioso e puro che nell’immaginario popolare è spesso accostato alla terra, non solo come bene di valore ma come contenitore e generatore di vita. “La terra è oro” dicevano spesso gli anziani in Sicilia, avendo consapevolezza dei vari significati impliciti. ORIOR rimanda etimologicamente alla nascita e implicitamente alla ciclicità presente in molte mitologie, dove il fango/terra rappresenta un elemento narrativo e simbolico di morte e rinascita.

Note:

Installazione partecipativa sulle dinamiche di riconnessione tra uomo e natura, realizzata a Palermo (piazza Bologni) il 27 novembre 2014 con terre provenienti da 60 diversi luoghi. Diametro: cm 1200. Mostra “Smart Riso. Reti di Resilienza” in occasione di Smart City Italia, a cura di Enzo Fiammetta e Ilaria Bignotti, RISO-Museo delle arti contemporanee della Sicilia in collaborazione con Fondazione Orestiadi di Gibellina.

Foto:
Sandro Scalia